Partiamo di buon’ora, consci dei 10 km da recuperare. Il tempo è piovoso, ma per fortuna il fastidioso vento del giorno precedente si è placato. Dopo pochi chilometri arriviamo al cippo indicante km 99,805 a Santiago. |  |
 | Dopo una dozzina di chilometri arriviamo a Miraz e purtroppo salta il nostro tradizionale “bocadillo”, poiché l’unico bar del nucleo, non offre refezione. |
Continuiamo il cammino e incontriamo un loquace “Gallego”, che mi chiede, come va? “Tutto bene a parte la pioggia”. Senza pioggia non sarebbe la Galizia rispose, e in inglese inizia a raccontami la sua vita, rimostrando contro la nuova generazione che non ha interesse a tenere in buono stato il territorio. Ci augura buona continuazione e ci comunica che mancano ancora 25 km da percorrere. |  |
 | Dopo pochi chilometri la strada inizia a salire in mezzo a stupende brughiere portandoci oltre i 600 metri di altitudine. Il tempo migliora ma purtroppo la discesa si svolge tutta su asfalto, mettendo a dura prova il nostro fisico. |
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Incontriamo anche un bel lago sul percorso, e finalmente arriviamo a Sobrado do Monxes, con il suo monastero al centro del paese. Non troviamo nessuno all’unica pensione del paese, quindi ci presentiamo al convento che tiene l’ostello per i pellegrini. |  |
 | . Dopo la toilette di routine, ci informiamo per la cena, e concordiamo con una buona anima un rientro post orario di chiusura del convento. La stessa ci indica un buon posticino dove mangiare, dove ci gustiamo veloce una cena bagnata da un buonissimo vino barricato della Galizia. |
Proviamo anche un formaggio tipico della zona che spiazza un po’ il nostro Bruno, infatti era di pasta dura ma sapeva di ricotta.
Il rientro mi suscita un po’ di imbarazzo, camminiamo lungo le grandi mura esterne e come da intesa si apre una piccola porta laterale dove ci attendeva il nostro amico, che ci accompagna alle nostre stanze.
La performance del giorno era di 35 km con 220 m di salita e rispettiva discesa. |  |